La ricostruzione di Fabio Gaudenzi sull’omicidio Piscitelli. Gli inquirenti battono la pista della truffa dell’oro africano.
Continuano le indagini sull’omicidio di Piscitelli, l’ultrà della Lazio ucciso a colpi di arma da fuoco in un agguato molto probabilmente premeditato.
La prima svolta è arrivata dopo le rivelazioni di Fabio Gaudenzi, il quale aveva fatto sapere di conoscere il nome del responsabile dell’omicidio di Piscitelli.
Omicidio Piscitelli, la ricostruzione di Gaudenzi
Stando a quanto emerso fino a questo momento, il Piscitelli sarebbe stato coinvolto con Gaudenzi in una maxi operazione per l’acquisto di oro dall’Africa.
La rete tra l’Italia e l’Africa sarebbe stata allestita prima della scoperta di Mafia Capitale. La mente dell’operazione sarebbe Filippo Maria Macchi, il nome nuovo sui taccuini degli inquirenti.
Macchi avrebbe parlato a Gaudenzi del suo piano per acquistare una ingente quantità di oro africano, che sarebbe stato comprato nel Continente Nero e poi portato in Italia su un volo privato.
La truffa dell’oro africano
Fabio Gaudenzi sarebbe entrato attivamente nell’operazione finanziando in larga parte le spese necessarie. E qui nascono i problemi. L’operazione fallisce e Gaudenzi si ritrova con un debito che non sarà coperto dall’acquisizione dell’oro africano.
La morte di Fabrizio Piscitelli
E Piscitelli? Lui era uno dei pochi a sapere della truffa africana. L’altra persona a conoscenza dei fatti era Maurizio Terminali. L’omicidio di Piscitelli serviva dunque per mettere a tacere la vicenda. Il secondo testimone, Terminali, è morto in circostanze che Gaudenzi non esita a definire poco chiare se non addirittura misteriose.
La palla passa ora agli inquirenti che dovranno verificare le parole – pesantissime – pronunciate da Gaudenzi per distinguere il vero dal falso. Nella speranza di trovare una nuova pista da battere.